La vera droga è l'ignoranza e il videogioco, spesso e volentieri, al massimo vi salva da essa!

Qualcuno sostiene di "aver invitato i maggiori esperti psicologi, neurologi, pedagogisti, grafologi".

 

 


 

Tale uomo è Andrea Cangini, senatore alla  corte di Forza Italia, il quale ha persino (o meglio si è permesso di farlo) scritto un libro denominato "Cocaweb - Una generazione da salvare". Il frutto dell'opera? Ma è ovvio, no?! Screditare il mondo dei videogiochi e dei videogiocatori!

Ma questa volta si va oltre: infatti, sebbene ogni N anni ci si debba sorbire l'ennesimo politicante spesso di Destra (perché la Destra è per i veri valori della famiglia tradizionale, ricordiamolo sempre) intento a farloquiare additando come basi presunti studi di altrettanto presunti esperti, ora si amplia il raggio.

Precisamente, si accostano i videogiochi alla cocaina. Un paragone abbastanza sgradevole già di suo, ma che viene questa volta accostato ad un'ulteriore, e forse ancora più pesante, offesa: si è fatto un inquietante fascio unico fra social network e videogiochi, due mondi del tutto paralleli e distanti, e il tutto unicamente per sostenere presunte dipendenze sulla base di "autorevoli studi" (da verificar...ah no, se lo dice la TV dev'esser per forza vero, dimenticavo), le quali agiscono sul cervello esattamente alla pari di questa o quella sostenza dopante.

Ma, andando nel dettaglio, lasciamo che sia questo signore a dirlo: eccovi il suo video di propaganda, preso direttamente dal suo canale YouTube ufficiale!

(ed ebbene sì, esiste addirittura un canale ufficiale in merito a un'opera di così ampio valore sociale e culturale)

Quindi, lasciamo la parola a lui.


 

Insomma, citando Ken Brockman dei Simpson...

Spero mi si perdoni il fotomontaggio di pessima qualità!

Parole che mi mettono addosso un dubbio ancestrale, che mi assilla sin da quando ho cominciato a pensare indipendentemente senz'aver più bisogno del passeggino.

Insomma...che dire? Sono fermamente convinto che il Potere (la politica, in questo caso) sia una cosa strana: non sempre chi ne ha è per forza più stupido del popolo che dovrebbe rappresentare (anche perché, a giudicare dai social network, fra i terrapiattisti sovranisti di fragolina86 e gli sgrammaticati putiniani Novacchi - definizione italianizzata dei convintissimi anti-pandemia e vari annessi - non sembra che siamo tutti messi poi così bene) però, quando uno di costoro prova a mettersi alla pari di quella frangia di popolo specializzata in quell'ambito verso cui prova a fingersi esperto, fa inevitabilmente una pessima figura.
In quasi 40 anni di misera esistenza, ad ogni manciata di questi ho sempre visto spuntar fuori l'ennesimo politicante (spesso di Destra, precisiamo) intento a scaricare la colpa sulla band "Metal Satanica" o sul "Videogioco Violento" di turno...e a ogni turno purtroppo va sempre peggio, tanto che oggi mi devo pure sentir accostare i social nerwork ai videogiochi, nell'ennesima e inutile diatriba in stile "le cose sono meglio quando si usciva di casa sempre e comunque" (l'orrore grammaticale è voluto). Sì, talmente meglio che oggi grazie a internet scovo pure clienti per cui poter giustamente lavorare ogni tanto: chissà com'avrei potuto anche solo poter pensare di racimolare un gruzzoletto ogni tanto, ai tempi in cui "era tutto dal vivo e si giocava col pallone per davvero, quindi era meglio per forza"!
In quasi quattro decadi di vita, ho sempre creduto che le uniche cose buone mai offerte dalla TV siano state Piero Angela & figlio, la TV per ragazzi, Junior TV e Italia 7 (e questi avvenimenti confermano questa mia tesi tutta personale). Il resto l'ho sempre ritenuto disprezzabile fuffa per il popolino.
Ah già, dimenticavo di dire che se penso tutto ciò, probabilmente per più di qualcuno sarei un bamboccione...beh, forse è meglio "bamboccione" che rimbambito. E togliamo pure il forse. E comunque sì, lo penso davvero.

Ma, parlando seriamente, i videogiochi POSSONO effettivamente divenire una droga? In specifiche situazioni SI', come ogni cosa. Però, come sempre, nella TV generalista si fa di una singola opzione un intero spettro relativo ad un'intera categoria.

E a questo giro, purtroppo, si amplia ulteriormente questa categoria (i videogiochi) integrandola con un'altra (i social network) che, ovviamente, con la prima non ci azzecca nulla! Insomma, un totale disastro generalista con tanto di libro annesso, libro da rivendere a genitori bigotti e intimoriti, classiche personcine per bene a cui piace farsi dire cosa fare, gente che già nell'ormai lontano 1997 veniva descritta così...


 
"...che vorrebbero dar fuoco ad ogni zingara.
Ma l'unica che accendono è quella che dà loro l'elemosina ogni sera,
quando mi nascondo sulla faccia oscura della loro luna nera!"


Chi sono i presunti esperti multicategoria a cui il signor Cangini fa riferimento?

Vorrei davvero conoscerli, ovviamente senza dover acquistare tale libro, sia chiaro (in primis perhé, avendo autocontrollo, non credo appunto di averne bisogno).

No, perché le invitanti premesse espresse dal signor Cangini non sono già di per loro un ottimo biglietto da visita a sostegno della presunta qualità della sua opera e, per quanto mi riguarda, son fortemente portato a credere che si tratti delle ennesime  posizioni di comodo, parzialmente decontestualizzate per venire incontro ad una sola pretesa, ovvero quella elettorale (suvvia, "ca nisciuno è fesso").

E mister Cangini, sempre stando a quanto ha affermato poco sopra, in passato pare abbia anche azzardato alcune proposte atte a porre limiti in tal senso...se non fosse che siamo nella Repubblica delle Banane, diversamente mi sarei già cominciato a preoccupare, ma direi che non è comunque il caso di abbassare la guardia.

Evitate di acquistare siffatta letteratura, se avete figli fate sì che voi stessi siate davvero genitori e che, se avete bisogno di parlare con essi in merito, staccateli davvero un attimo dal PC, dallo Smartphone o dalla PlayStation, X-Box o quello che sia...staccateli e parlateci. Soprattutto se, da genitori, ritenenete che il tempo passato dalla vostra prole dinanzi a tali dispositivi sia effettivamente eccessivo (considerando però anche che, PURTROPPO, oggi per fare molte cose è necessario lo Smartphone...), pretendete da loro una pausa per ascoltarvi e comunicare. Fate i genitori, siate presenti nella loro vita, altrimenti fra vent'anni saremo ancora qui a farci consigliare dall'ennesimo politico di acquistare un libro di parte (e di conseguenza avere un signor nessuno come me che se ne lamenta scrivendolo su un blog seguito da nessuno, allo stato attuale, e francamente qui sopra mi piacerebbe parlare/scrivere di tutt'altro) che ci pretenda di farci capire le cose solo in un determinato modo, ovviamente quasi sempre errato, e non per come siano davvero, il più imparzialmente possibile. Ogni figlio, ogni famiglia, ogni situazione è un caso unico: non lasciate mai che sia qualcun altro, o addirittura qualcos'altro, a dover impostare il vostro modo di pensare.

 

 

Certa letteratura generalista mi sembra utile come un libro di Kamasutra scritto dal Papa.

Voi ne avete bisogno? Io no, perché io compro il Kamasutra scritto da chi il Kamasutra è degno davvero di scriverlo. E di certo non ho bisogno del signor Mangini a farmi cambiare idea su concetti totalmente generalisti, di scarsissime fondamenta e dalle conclusioni ovviamente pericolosamente erronee.

Voi avete davvero bisogno di un libro che v'insegni a fare i genitori? Davvero?!

L'Italia resta ancora un Paese che, forse, preferisce ancora che sia il Mangini di turno a lasciarci dimenticare che il Videogioco è, come ogni cosa frutto di lavoro sia indipendente che di squadra, una vera e propria opera di arte, opera che a sua volta comprende sfaccettature di programmazione, creatività sia artistica che musicale, disegno, missaggio audio, bug testing (oddio, un termine anglofono nelle menti dei fiebili italioti...) e molto altro.

Il Videogioco è arte, e l'unica generazione da salvare è quella di chi, magari non sapendo effettivamente rivestire il ruolo di buon genitore, si affida alle parole di Mangini (...a proposito, son davvero sue? Oppure si tratta unicamente di opinioni di esperti inserite in serie?)...ma, a conti fatti, pensiamoci bene: abbiamo davvero bisogno dell'opinione di qualcun altro a prescindere? Evidentemente per alcuni "qualcuno" sì, e sicuramente sono gli stessi "qualcuno" che pretendono che gli venga "insegnato" internet, per poi limitarsi a condividere fake news e test in stile "Scopri Quale Verdura Sei" dall'App di Facebook, salvo poi lamentarsi su Facebook che lo stesso Facebook scruta i loro dati personali. La noncuranza è miglior cosa diceva sempre la mia maestra delle elementari...

 


...il solo, GROSSO problema è che se l'Italia fosse un'automobile, avremmo a disposizione solo la retromarcia.

Pertanto, manteniamoci vigili e restiamo uniti perché forse, così facendo, materiale simile e tutti i loro creatori passeranno finalmente attraverso il nulla del traffico italiota fino a prendere (rigorosamente con la retro) lo svincolo che meritano (cioè verso il paesino di nessuno, dove potranno finalmente parlare da soli ininterrottamente dandosi ragione), magari anche in poco tempo.

Per ora le speranze di cambiamento sono risicate, la fiducia nel prossimo è decisamente quasi azzerata, ma stringiamo i denti...per quanto questi siano ormai cariati dalle infornate compulsive di cibo, nonché preda di grugniti amari come conseguenza delle tante "incoolatoore" elargite dal prossimo...

Saluti da Joe, l'uomo a 8-bit. 

 

AGGIORNAMENTO DEL 17 APRILE 2021: il signor Cangini ha risposto ai ragazzi di Playerinside, uno dei tanti canali a tema che ha giustamente messo in evidenza la preoccupante questione (e non certo preoccupante in quanto i videogiochi siano effettivamente una droga...), e la "risposta" è, ovviamente, tutta una programma (rigorosamente da campagna elettorale). Abbiamo a che fare con il nuovo Pillon di turno? Nulla da ridire sull'atteggiamento dei ragazzi del canale, da sempre esemplare.

Allego un link ipertestuale in grado di portarvi direttamente al video in oggetto, dato che il sistema di ricerca di Blogger fa cilecca in tal senso: buona visione.

Nuovamente saluti da Joe, l'uomo a 8-bit, il quale per l'occasione vi augura una domenica pasquale pixellosamente gratificante.


Commenti

  1. In parte ha ragione per quanto riguarda l'approccio con gli smartphone, per quanto riguarda i videogiochi no, considerando che i videogiochi sono dentro le case delle persone da 40 anni. Il videogioco online invece si, ha ragione. Gli MMORPG online sono il male.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il problema è che ormai con gli Smartphone facciamo di tutto, dagli inutili e spesso compulsivi social network al ben più utile controllo del conto in banca (e spesso ci obbligano pure a usare la App ufficiale, e di conseguenza acquistare uno Smartphone nel caso ne fossimo sprovvisti).
      Ogni cosa necessita di moderazione, mica solo i videogiochi o lo Smartphone.
      Quanto quest'ultimo, un conto è usarlo per restare in contatto con amici lontani, un altro il tutto il resto.
      Quanto al gioco online, questo rappresenta appunto una sottocategoria, quindi è sempre sbagliato farne di esso lo specchio di un intero fenomeno, che è quanto ammesso da questo signore nel suo discorso.
      In conclusione, resta il fatto che questo libro è completamente inutile.

      Elimina

Posta un commento