L'Angolo delle Merdaviglie #1 - "Ice Hockey" per NES è il classico esempio di quando la nostalgia vi prende tutti a calci in qulo...

 ...ed è un vero peccato, intendiamoci!

Il caso di "Ice Hockey" per Nintendo Entertainment System sarebbe da studiare nelle sedi di psicologia: un gioco oggi assolutamente incensato a livelli mai visti ma oggettivamente mal fatto, fallimentare in ogni aspetto e peggiorato dalla sua precisa volontà di restare un gioco "semplice e divertente", che fa dell'immediatezza la sua principale attrattiva. Intenzioni alla pari di quelle espresse da molti suoi ben più illustri colleghi ma mal programmate, dando vita così a un titolo che poi finisce per rivelarsi, a distanza di oltre trent'anni, un palese buco nell'acqua.

Anzi, nel ghiaccio.

Di sicuro questa mia opinione mi creerà qualche nemico...ma forse quel nemico dovrebbe aprire gli occhi, andando ben oltre il concetto che alla nostalgia non si comanda. Anche il sottoscritto adora giochi oggettivamente merdosi e nei cui confronti, per un motivo o per l'altro, alla fine mi ci sono comuqnue affezionato..temo però che "Ice Hockey" di Nintendo sarebbe potuto finire in cima alla mia "Shitlist" già ai tempi d'oro del mio primo, modesto Famiclone. Un Famiclone che credevo "defunto" ma che a conti fatti poi si è rivelato perfettamente funzionante nonostante i miei maltrattamenti, al contrario di molti NES originali: direi si potrebbe davvero parlare di rivincita dei cloni, che ne dite?


"Ice Hockey" è, a dispetto della bella e funzionale copertina (nonostante quella fotografia di un giocatore non troppo convinto...forse aveva visionato il gioco durante le sessioni fotografiche? Ora si spiegano molte cose...), oltre che un gioco brutto e disfunzionale, essenzialmente un "Black Box Game", vale a dire i caratteristici titoli per NES di prima generazione, contraddistinti dalla caratteristica copertina nera e da un pezzo di grafica "nuda e cruda" di gioco.

Fonte immagine: https://www.mcmrose.com


Non lo vedete lì in mezzo, vero? Beh semplice, perché lo stile da "Black Box Game" è essenzialmente quello del gioco in sé più che la copertina: "Ice Hockey", nome volutamente semplificato come molti titoli sportivi Nintendo di prima generazione quali "Soccer", "Tennis" e così via, è essenzialmente la versione su ghiaccio dei due titoli appena citati. La copertina inoltre, ne suggerisce e giustifica la pubblicazione molto più tarda, risalente al 1988/1989.

 

La schermata di selezione iniziale infatti, è pressoché simile a quella dei vari titoli sportivi sopra citati: è o non è  essenzialmente la stessa schermata di "Soccer" et similia?


La differenza fra questa controparte su ghiaccio e i suoi predecessori sta essenzialmente nel suo zoppicante gameplay (giocabilità per i meno anglofoni), ma andiamo più nel dettaglio...

 

👾 - LO SPORT NON E' SOLO DOLORE, QUI E' ANCHE ANSIA - 👾

In modalità di difesa, il tasto B serve principalmente a selezionare il giocatore più vicino al disco, peccato solo che il sistema di gioco lo selezioni spesso e volentieri completamente a caso, rendendo ogni partita un mix di ansia, frustrazione e combo di triple bestemmie carpiate che solo l'ennesimo salto involontariamente mal calcolato in Ghosts 'n Gobins potrebbe eguagliare. Lo stesso tasto B serve, quando l'attaccante della squadra avversaria è più vicino alla porta, a richiamare la squadra in modalità difesa (funzione che sarebbe stata perfetta per il tasto Select, qui totalmente inutilizzato..)., i cui membri però spesso e volentieri trotterellano allegramente a caso per il campo, rendendo l'attesa una sessione di estenuante agonia nel mentre che voi, povero portiere, siete intenti a cercare spesso invano di parare i tiri assassini del pucciosissimo attccante pixelloso! Inutile dire che premendo il tasto B, il sistema di selezionamento del giocatore in uso muterà in continuazione, rendendo il tutto ancora più confusionario e "bestemmioso": dettaglio da non sottovalutare è il notare come il controllo del portiere e quello del giocatore in uso siano essenzialmente condivisi (fattore un po' ridicolo per un prodotto videoludico del 1988, essendo tipico di molti titolo sportivi pubblicati qualche anno prima per Atari VCS/2600), il che vi costringe inevitabilmente a scegliere se utilizzare la croce direzionale per controllare esclusivamente il portiere oppure il difensore durante la fase di difesa della porta, sperando nel mentre che uno dei vostri si ricordi di venire a darvi una mano! Ovviamente non fate caso al giocatore da voi controllato, dato che si muoverà con gli stessi comandi impartiti al portiere, col risultato di sembrare un bello scemo in mezzo al ghiaccio dello stadio. 

...divertentissimo, non è vero?!

 

Ultimo dettaglio non da poco: il giocatore selezionato appare contornato da un colore rosso ad intermittenza, che è però anche lo stesso colore del giocatore attualmente controllato dalla CPU. Sì, perché utilizzare due colori forse era chiedere troppo, come no! Un blu per la seconda squadra in campo era forse una scelta troppo azzardata?!  Roba da farvi uscire matti.

Nella frenesia del tutto è praticamente quasi impossibile riuscire a distinguere il vostro giocatore da quello della CPU, nonostante i colori differenti delle squadre presenti, e il risultato sarà che spesso vi ritroverete a sballottare via il disco, avendo creduto che il possesso dello stesso fosse da parte del giocatore della squadra avversaria e mica il vostro. Un po' più difficile da descrivere come difetto, ma spero si sia capito: credetemi, è frustrazione pura ai livelli più insani e malati!!

E STIAMO PARLANDO DI UN PUCCIOSISSIMO TITOLO NINTENDO, MICA DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE TRUFFALDINA DI MORTAL KOMBAT!

Non vi siete ancora resi conto del divertimento?! In ogni caso, sappiate che c'è dell'altro.

Il sistema di tiro infatti, com'è? Se ne va per fatti suoi, ovviamente. Provate ad effettuare con precisione un rilancio da parte del portiere, e spesso non ci riuscirete! Infatti, se voi puntate al giocatore in basso tramite croce direzionale, lui poi tirerà l'alto o il centro del campo giacciato, e la conseguenza sarà quella di ritrovarvi l'ennesima volta in un uno contro uno, portiere contro attaccante (mentre il resto della squadra, come sempre, si fa le belle passeggiate e a nulla serve richiamarla)! Lo stesso sistema di tiro è del tutto casuale, col tasto B che in modalità di attacco di rivela quello necessario a cercare spesso invano di centrare la porta, ma che qui il più delle volte risulta errato sia nella potenza che nella direzione, senza contare che spesso non funziona proprio, con la CPU che vi avrà in men che non si dica fregato il disco. A proposito di CPU, questa ha un comportamento del tutto casuale ma, sebbene in alcuni momenti vi sembrerà di avere a che fare con gente che si trova lì sul campo per caso, a conti fatti il più delle volte si rivela totalmente annichilente e facilmente incline a barare pur di mettervi ulteriormente in confusione.

Le differenze tra le squadre? Ovviamente, nella tradizione dei giochi Black Box, sono tutte uguali e cambia unicamente il colore. Non un difetto, ma di sicuro differenziare le cose a questo giro avrebbe forse, e dico forse, reso tutti questi difetti in parte sorvolabili.

In conclusione, non vi è venuta una gran voglia di giocare a Hockey? Quello vero intendo, mica questa infausta revisione a 8-bit.


👾 - UN'OCCASIONE SPRECATA - 👾

Proprio così: a inizio post ho infatti scritto di come si trattasse di un vero peccato lo scoprire che "Ice Hockey" si riveli a conti fatti un titolo quasi del tutto disastroso. La grafica essenziale in stile prima generazione NES conferisce al tutto una simpatica personalità, così come le allegre musichette "Nintendose" che allietano il tutto. Nel contesto però, cotanta sonora felicità si rivela più un agrodolce presa per il qulo, un po' come ritrovarsi il pagliaccio Pennywise che ti chiede di sorridere al ritmo delle gioiose musiche da circo mentre ti tortura...l'effetto pressapoco è quello. Ottima è la possibilità di poter scegliere la stazza dei quattro giocatori che compongono la nostra squadra, questa sì in grado di conferire differenti fattori di attacco, velocità e potenza ai singoli così come bilanciare l'intera squadra, una caratteristica eccellente che aggiunge un notevole effetto strategico ma che poi viene del tutto rovinata dall'imbarazzante gameplay. Sarebbe bastato poco, per rendere questo titolo davvero memorabile e degno della nomina che oggi immeritatamente si ritrova affibbiata.

"Ice Hockey" è infatti da sempre considerato come uno dei titoli per NES più celebrati oltreoceano, dove viene addirittura sopraelevato nella Top 10 dei migliori titoli mai pubblicati in assoluto per la piattaforma a 8-bit della casa giapponese, e addirittura ritenuto superiore al ben più eccellente "Blades of Steel" di Konami (che sarebbe un po' come affermare che il remake di "Halloween" sia superiore all'originale)...inutile dire che tale affermazione viene unicamente dettata dalla nostalgia di moltissimi, essendo infatti stato uno dei titoli per NES più venduti fra USA e Canada, e la sua aurea fanciullesca contornata dalle sue (poche) musichette sognanti è un motivo per farlo incensare ai più. Ma non hanno ragione, purtroppo. Il gioco migliora vagamente se giocato in doppio, ma nemmeno in questo caso si rivela quella overdose di divertimento descritta da molti amici Nintendiani.

"Ice Hockey" è a conti fatti un catastrofico, ultimo quanto unico tentativo di rendere i giochi "Black Box" forzatamente avanzati, uno dei pochi titoli della Nintendo stessa che in questo stato non avrebbe mai e poi dovuto meritare il celeberrimo sigillo "Seal of Quality". Ma si sa, per usare una metafora sportiva, che giocando in casa l'obiettività non era cosa di cui tenere conto, in quel caso. 

Cartoonoso Joker, cosa stai cercando di dirmi con quel martello?
 

Quando gioco semplice si rivela fallimentare in tutti quei pochi aspetti di giocabilità in grado di renderlo semplice e di facile presa, allora non può essere che un completo disastro. E così si rivela, di fatto. Mettetevi l'anima in pace, anche io sono cresciuto fra le varie cose con "Super Pitfall" per NES (allora contenuto in una ormai dispersa multicart cinese da Famiclone), ma mai e poi mai mi sognerei di andare in giro a dire che sia un bel gioco. Neanche per scherzo.

La nostalgia fa brutti scherzi, dato che qui siamo abbastanza sotto la mediocrità ma nessuno pare che sia invogliato a rendersene conto.

VOTO PERSONALE: 4/10

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