Exerion: parliamo della conversione di un grande classico dimenticato!

 

 

👾 GLI ANNI DELLA "FEBBRE-SPAZIALE" E DI "SPACE FEVER" 👾

(il titolo è metaforico, nessuna misteriosa febbre aliena: di pandemia credo basti quella attualmente in corso...)

Siamo nei primi anni '80, e nelle sale giochi di tutto il pianeta, giapponesi in primis (al punto che le stesse, nel Sol Levante, venivano denominate in gergo Invader Houses), il filone dei vari giochi in stile Space Invaders (Taito, 1978) attuato in quei precisi anni da Namco con "Galaxian" prima (1979) e con "Galaga" (1981) poi, era ancora in pieno fermento. Nel 1983 però, il team Jaleco pensò di gettarsi nella mischia restando però focalizzato sull'idea di conferire una precisa personalità al proprio prodotto, contrariamente a quanto fatto da moooolti altri...ecco alcuni esempi di giochi "vagamente" simili fra loro!

E anche nel mondo delle prime console casalinghe non furon fatte eccezioni: ecco "Space Armada", clonazzo Mattel creato ad hoc per il fantastico Intellivision.

Sì, è la mia copia ed è ancora sigillata: la considero un reperto d'epoca (scovato a pochi spiccioli).


👾 NINTENDOES WHAT OTHERS DID (BUT WORSE)! 👾

Focalizzandoci però sulle sale giochi, nella bolgia degli scopiazzatori da sala anche Nintendo (allora tutt'altro che il colosso di oggi) si buttò nella mischia: prima di creare il fenomenale "Donkey Kong" infatti, nel 1979 il brand nipponico si gettò nella mischia della Space Invaders Mania con il proprio clone, denominato "Space Fever" (più che un nome, pare più una descrizione del fenomeno dell'epoca...) e che nel suo insieme rappresentava già all'epoca un prodotto decisamente dimenticabile, giusto per fregare qualche monetina allo spazientito frequentatore di sale giochi a causa dell'incessante fila dietro al cabinato di "Space Invaders" in quel giorno.

 

A questo capolavoro del plagio (che comunque da come potete ben vedere non fu l'unico), sempre nel medesimo anno seguì dopo pochi mesi "Space Launcher", un bizzarro mix fra Space Invaders (e ti pareva) e Frogger, che nel suo insieme risulta così bizzarro da sembrare quasi originale...

E già che c'eravamo, tanto valeva scopiazzare vagamente (negli sprite e nei voimenti degli stessi, almeno) "Phoenix", altro grande classico sempre firmato Taito: signore e signori, ecco a voi "Space Firebird" di Nintendo.

Citando un ormai celeberrimo detto di Sega of America ai tempi del lancio del suo Sega Genesis, ovvero il Mega Drive per gli statunitensi, i primi vagiti di Nintendo in sala giochi si potevano tranquillamente esprimere con un "Nintendoes what others did". Ma è proprio su "Space Firebird" che voglio focalizzarmi, perché oltre la coltre del vago clone software, vi è un gameplay decisamente frenetico da cui Jaleco ha ripreso molto per creare quello che oggi risulta, a conti fatti, un classico dimenticato e oggetto del post di oggi: "Exerion".


👾 JALECO DOES WHAT NINTENDID (BUT BETTER)! 👾

In quelli anni pare andassero vagamente di moda le tematche spaziali, suppongo...

Il titolo firmato Jaleco era, infatti, una versione del titolo Nintendo espansa in alcune delle sue caratteristiche principali: sebbene in ques'ultimo fosse comunque possibile un leggero spostamento sull'asse verticale, alla fine la navicella restava fissa nella parte inferiore dello schermo, rendendolo quindi legato essenzialmente al filone Space Invaders.

Nel titolo Jaleco invece, la navicella era effettivamente spostabile lungo lungo lo schermo, ma soprattutto era presente un pregevole (per l'epoca) effetto di scorrimento dello sfondo sottostante, il quale dava realmente l'impressione della "spinta" della navicella mentre si era intenti a sparare proiettili ed evitarne altri. Effetti speciali videoludici nel più puro stile dei primi anni '80.


Anche sui proiettili Jaleco pensò di differenziare ben bene le due cose e la varietà del gameplay era assicurata infatti dalla presenza di ben due tasti d'azione: il primo di questi permetteva sia il classico doppio laser, dalle frequenza moderata, mentre il secondo rilasciava un singolo laser molto più rapido ma dalla quantità limitata, visualizzabile nella parte bassa a destra della schermata di gioco e ricaricabile distruggendo man mano i vari nemici su schermo.

Per ogni nemico distrutto, si otteneva un proiettile rapido extra. 

Ultimo fattore di pregio proprio a riguardo dei nemici, di tipologie molto differenti sia per fisionomia (ok che alcuni risultano fin troppo ispirati da "Phoenix", ma sono decisamente meglio animati) che comportamento su schermo (alcuni solamente più veloci e senz'alcuna capacità di far fuoco, altri più resistenti o potenti a livello di fuoco e così via), ma che in ogni caso non vi lasceranno alcuna pietà sino all'inesorabile Game Over!

Insomma, già questi singoli aspetti basterebbero per rendere "Exerion" un classico. Certo, non uno alla pari delle prime leve quali Space Invaders e Defender, ma quanto meno un titolo degno dei classici ispirati da altri titoli quali appunto Galaxian/Galaga e Vanguard, per intenderci.

Eppure, se ciò non è mai accaduto, vi è una ragione.

Anzi, più di una.


👾 LE RAGIONI DIETRO UN CLASSICO DIMENTICATO 👾

Il titolo Jaleco infatti, e questo difetto è rimasto logicamente traslato nelle numerose conversioni sulle più disparate console nipponiche dell'epoca, soffre di una macchinosità nei movimenti che non lo rende fluido da giocare quanto un Galaxian oppure un Vanguard, e anzi lo rende in numerosi momenti quasi totalmente frustrante: la decisione di creare una certa forza d'inerzia della navicella durante gli spostamenti è un'ottima intuizione, ma se questa è resa eccessiva come nel caso appunto di Exerion, tale caratteristica rende il titolo poco fruibile nelle fasi di gioco più frenetiche. Ciò nonostante, il senso di sfida resta comunque a buoni livelli, a dispetto di un'eccessiva velocità di alcune categorie di nemici rispetto alla nostra navicella...insomma, se amate le sfide impegnative e siete disposti a perdonargli quel leggero margine di scorrettezza, non dico che non troverete alcun difetto in Exerion, quanto piuttosto credo che lo amerete alla follia nonostante gli ovvi difetti della sua struttura di gioco.

Un'altra ragione dietro la sua scarsa fama a posteriori è data anche dal suo tardo piazzamento nel mercato Arcade: il 1983 (per di più, l'anno del crash del mercato statunitense delle console, che sicuramente qualche influenza l'avrà imposta) era un anno già troppo tardo per un sistema di gioco comunque ancorato ancora al fenomeno Space Invaders quale appunto era Exerion, e credo che ciò abbia in parte influito alla sua relativamente infausta fama.

 

 👾 NAVIGANDO NEL MARE DELLE CONVERSIONI...FAMICOM WINS! 👾

Ecco le conversioni che il titolo ricevette: la prima conversione arrivò su Sega SF-1000 (nel 1983), seguita poi da quelle per MSX (nel 1984) e per Nintendo Famicom (nel 1985). Da notare l'esistenza di un sequel, "Zorni Exerion II", rilasciato nel 1984 sempre su sistemi MSX. La versione da sala, oltre ad esser stata portata (nelle più svariate maniere...) direttamente su sistemi Microsoft Windows nel 2003, è stata nello stesso anno inserita all'interno della raccolta "Jaleco Collection Vol. 1" per Playstation 1.

La conversione per Famicom può essere inoltre scovata all'interno di "Jajamaru Jr. Denshōki Jaleco Memorial", raccolta per Game Boy Advance pubblicata nel 2004.

Restando ancorati alle conversioni dell'epoca, quella più fedele alla controparte Arcade resta indubbiamente quella per Nintendo Famicom, la quale nonostante l'assenza di uno screen verticale (riadattato ai comuni 4:3 degli schermi casalinghi dell'epoca), gli ovvi tagli nello scrolling e nella palette dei colori, mantiene intatte tutte le caratteristiche della versione originale da sala: ritmi frenetici, sfondo a scorrimento non eccessivamente scattoso, controlli fedeli sia nel bene che nel male.

Già solo le grafiche meritano!

Uno "Space Firebird" in finto 3-D!

 

Il titolo è caldamente consigliato, a patto di disporre di uno dei seguenti accessori qui sotto!


Precisamente: un Nintendo New AV Famicom (in quanto dotato del regolare attacco pad del NES), un controller dotato di funzione turbo quale il Joycard di Hudson Soft (compatibile anche col Famicom più classico tramite porta di espanzione presente su entrambe le versioni, ed è comunque un curioso prototipo di quello che poi sarà il pad con funzioni turbo del PC Engine), un NES Advantage oppure un NES Max, o meglio ancora un controller tipo Il Cheetah Argostick in mio possesso, sullo stile dei vecchi joystick per PC e veramente funzionale nel caso di Exerion, data la trazione aggiuntiva in grado di renderlo simile per alcuni aspetti a uno dei tanti simulatori di volo vagamente in stile Top Gun dell'epoca.

(e lo so, esteticamente è fighissimo: viva i fondi di magazzino della mai dimenticata Marpex)

Seriamente, non vi serve tutto questo: vi basta anche un Famiclone con presa cartucce a 60 pin tipo Famicom. Di solito i Famiclone hanno di serie i joypad con tasti turbo, per cui il risparmio sarebbe ancora maggiore. Il titolo Jaleco purtroppo perde abbastanza se giocato con un tradizionale D-Pad, data la rigidità dei controlli, ma se accontentarsi non vi è un problema, eccovi serviti.

Altra alternativa a costo zero è...vabbé inutile dirvelo, sapete già a quali "siti specializzati" rivolgervi, e io non voglio saperne nulla.


👾 VERDETTO FINALE: MA MERITA O NON MERITA? 👾

Ma certo che merita! E va assolutamente recuperato.

"Exerion" ha i suoi difetti, ma si tratta comunque di caratteristiche che possono essere in parte superate dopo alcune sessioni di gioco e, nonostante tutto, risulta un titolo divertente e spensierato proprio come la tradizione dei vecchi classiconi anni '80 impone! RECUPERATELO! O se proprio non potete/volete (testoni), EMUL@TELO! Un classico degno di tal nome che va assolutamente rimossa dalla sua zona d'ombra in cui è stato accantonato.

Saluti da Joe, l'uomo a 8-bit.

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