Retroview #5 - La serie di "Future GPX Cyber Formula: Road To The Infinity" (PlayStation 2)

 ...ed eccoci qui, a distanza di oltre un mese.

L'assenza non è casuale, dato che il sottoscritto sta vivendo forse il periodo più stressante e difficile della sua vita e, nella realtà, la vita è una sola e non ne hai altre a disposizione come nei videogiochi.

Ho sempre predicato, nel mio piccolo, che se proprio un giorno volessi avere a che fare con un videogioco davvero difficile, preferirò sempre e comunque la vita, il "gioco" più difficile che c'é: beh, forse oggi sono in uno degli stage più difficili di quello che è il "videogame" che sta a rappresentare la mia vita.

E nella vita ci sono cose, soprattutto nei periodi più nei, ben più importanti dei videogiochi: tutti noi vorremmo non fosse così,  ma tutti noi siamo anche adulti e vaccinati (credo).

Barcollo, ma non mollo. Bene, ora non siamo su un blog di psichiatria, bensì di Retrogames...per cui, riprendiamo da dove avevo lasciato...più o meno. I miei 8-bit ne necessitano 120 in più per poter parlare dell'argomento di oggi...TRASFORMAZIONE! 128-BIT MAN ATTIVATO!

Si parte.

 

 

👾 LA FORMULA 1 DEL FUTURO 👾

Credo che ben pochi in Italia conoscano la serie di "Shinseiki GPX Cyber Formula", da noi noto (per qui pochi che lo conoscono) come "Future GPX Cyber Formula" e passato nei tardi anni '90 sulle reti Mediaset con una sigla oscena, ma davvero oscena. Almeno quanto il doppiaggio, dicono.

Eh sì, effettivament nella seconda metà degli anni '90 la qualità forse cominciava un po' a calare. Quella delle sigle, sicuro. E credetemi, non è stata tutta colpa di Giorgio Vanni, personaggio stiloso ma che ho sempre sopportato poco, ma se arrivate a fine articolo vi svelo una chicca personale. 

Occhio., non barate. Bene, dicevamo? Ah, la sigla...


Da lacrime. E non nel senso buono. La figlia della mia vicina scrive testi migliori, mentre finge di suonare come il Maestro Satomi quando viene rielaborato dalla pagina Fake TV di Facebook (cioè male), il che è tutto dire.

Contrariamente però allo scarso successo che ottenne qui in Patria, il franchise di Formula 1 futuristica ideata da Sunrise è, nel Sol Levante, secondo per popolarità solo alle varie serie di Gundam, al punto da generare iniziative come questa avvenuta lo scorso anno.

 I videogiochi dedicati a questo franchise partono dal primo omonimo e timido, per non dire schifoso, giochino insipido su Super Famicom (forse uno dei più brutti giochi di corse disponibili per il 16-bit nipponico cugino del nostro Super Nintendo), per poi passare a una Novel Story per PS1 (ebbene sì...queste cose piacciono molto ai nostri amici giapponesi) deominata "Shinseiki GPX Cyber Formula - Aratanaru Chousensha", un'intera serie di videogiochi (quattro) sottotitolata "Road To The Infinity" per PlayStation 2 (dove finalmente si corre davvero, il primo della serie è stato pubblicato anche su Nintendo Gamecube col sottotitolo di "Road To The Evolution" e con leggere modifiche), un titolo per PSP denominato "Shinseiki GPX Cyber Formula VS", un PC Game denominato "Future GPX Cyber Formula SIN Drei Plus" e il ben più recente "Future GPX Cyber Formula - SIN Vier", pubblicato sempre per PC ma in ambienti Steam, quindi disponibile anche al di fuori del solo Giappone

I PC Game erano originariamente dei fan-made game (Doujinshi) mostrai durante alcune fiere a tema, ma Bandai Entertainment è rimasta così impressionata dal questi lavori da aver acquistato la licenza per poter pubblicare questi lavori in via ufficiale.

Ma noi siamo Retrogamer e siamo qui poer...anzi, io sono qui per parlare dei quattro giochi usciti su Sony PlayStation 2 nel solo territorio nipponico, la serie sottotitolata "Road To The Infinity"!


👾 CORRI VERO IL FUTURO! 👾

Partiamo dal fatto che ho conosciuto il primo episodio per puro caso, incuriosito dallo screenshot mostrato in un...ehm, "negozio online che regalava giochi ma in un modo un pocchino aumm'aumma" (suvvia, ci siamo capiti). Lo provai, mi piacque e poi me lo procurai per fatti miei. Ad esso seguirono i 3 successivi, e ammetto già dall'inizio che man mano che la serie procedeva, i giochi mi piacevano rispettivamente sempre meno.

Il primo titolo della serie infatti, sviluppato da Atelier Sai e pubblicato da Sunrise nel 2003 (anche su GameCube l'anno successivo con alcune piccole differenze), e sicuramente il più grezzo dei quattro: se confrontato con quanto venuto dopo, le texture risultano grezze per gli standard PS2 e anche il design in generale appare talmente essenziale da risultare acerbo, con alcune scelte fra menu e font generali (a proposito, dominano molto gli scritti in inglese, se non altro nelle funzioni basilari di gioco) che non sanno nè di Anime, né di futuristico. Il gioco di per sè, davvero molto veloce e sicuramente ragione principale delle texture abbastanza spoglie, è una coinvolgente via di mezzo fra un pizzico di WipEout Fusion (ne riprende il meglio se non altro, appunto un pizzico) e di Ridge Racer.

Lo stile delle vetture disponibili, fra pochi modelli basati su uno stile di guida ad alta aderenza (Grip) e molti altri (diciamo pure la maggior parte) basati su un ben più aggresivo stile in derapata (Drift), altro non ricorda che le mitiche vetture di Ridge Racer. La visuale dall'abitacolo è invece prelevata di pari passo da WipEout Fusion, e forse anche parte del design dei menu ne ha tratto ispirazione (forse, eh).

Ogni vettura ha la possibilità di essere spinta al massimo tramite un Boost apposito e spesso disponibile in più modalità (Spiral Boost e Super Aero Boost), e alcune auto presentano diverse modalità fra cui Aero e Circuit, la cui prima di queste è essenziale per avviare il Boost una volta che questo è finalmente carico. Altre auto presentano la sola modalità Circuit e nessun Boost Mode particolare se non quello standard, ma non per questo sono meno potenti. Prima di ogni gara è possibile settare la pressione del Boost stesso (e io la setto sempre al massimo, perché sono un grezzone e me ne vanto). La velocità di ricarica del Boost e la possibilità di gestione della quantità di pressione sono due caratteristiche che differenziano totalmente il primo RTI (da ora in poi userò questa sigla) dai titoli successivi.


Il gioco inizialmente si suddivide in modalità Gran Premio, Arcade e Area Privata. La sezione Arcade, totalmente slegata da quella Campionato, è suddivisa a sua volta in Gara Singola, Gara a Tempo, Gara di Sopravvivenza e Gara a Punti: in oguna di queste sottomodalità lo scopo in comune con la modalità Campionato è quello di accumulare crediti, necessari per acquistare vetture, skin alternative, brani musicali e immagini che sbloccheremo vincendo gare di volta in volta. Diciamo che di carne al fuoco ve ne è anche troppo, infatti stento a capire ancora il senso della modalità Sopravvivenza perché davvero, mi sfugge: sembra una Gara a Punti, ma senza i punti. Boh. Comunque, nella sezione Area Privata potremo rilassarci visualizzando le auto nel garage, ma soprattutto acquistando immagini, nuovi brani e svariate vetture sbloccate all'interno della sezione Car Shop.

Le gare inoltre, possono essere ripetute all'infinito, rendendo teoricamente infinita la longevità del funambolesco titolo Sunrise. Ovviamente si fa per dire, dato il buon Future GPX Eccetereccetera si spaccherà le palline abbastanza brevemente in realtà se cerchiamo un qualcosa di nuovo all'inerno di esso: se invece ci è sufficiente una sfrenata corsettina Arcade di tanto in tanto, allora è il titolo che fa per noi, ma...ATTENZIONE!

L'intera serie soffre di un'intelligenza artificiale grezza e inconsistente, la quale alterna blande sessioni di guida ad altre in cui spesso bara in maniera schifosamente brutale. Vi porgo un esempio: una delle vostre auto rivali (ad esempio tutte le vetture del team Missing Link) ha la ricarica del Boost decisamente lenta, quindi se la impersonaste voi sarebbe logicamente impossibile effettuare il Boost subito dopo pochi attimi (dato che tutte le vetture partono col Boost a zero e da lì in poi in perenne ricarica: solo quando questo è al massimo, può essere finalmente sfruttato), mentre se questa viene gestita dalla CPU miracolosamente potrà effettuare il Boost assieme a tutte le altre auto nel caso che una sezione che ne richieda l'uso (come un rettilineo) sia disponibile pochi secondi dopo la partenza.

Una merd...sì. Il gioco inoltre presenta le modalità Normal e Hard: in modalità Normal già è a tratti fin troppo arduo, quindi non oso immaginare nemmeno quella difficile (per dirla tutta, non ci ho nemmeno provato). Partita dopo partita però, nonostante la povertà grafica, il gioco rivela buoni effetti di luce generale, in particolare quella solare fintamente riflessa sullo schermo, come se quest'ultimo fosse una telecamera per intenderci. Di rado compaiono alcuni rallentamenti, i quali riducono di molto la risoluzione su schermo, ma si tratta di episodi davvero sporadici. Però, partita dopo partita, è anche vero che spesso i componenti in Pole Position sono effettivamente impossibili da raggiungere (e la mappa del tracciato conferma l'irrealistica velocità a cui vengono fatti schizzare dalla stessa), generando un istantaneo Rage Quit! Di positivo vi è però da citare una discreta differenzazione fra i vari team, i quali si spingeranno sempre a provare a correre con ognuno di essi.

Per completezza e un pelo di fattacci miei, vi rivelo che mi mancano ben 5 vetture per completare il roster di tutte le vetture sbloccabili/disponibili, ma avendo completato tutto quello che c'è da completare, temo che possano esser sbloccate solo in modalità Hard...col cà! Che poi a dirla tutta non ne vedo nemmeno il senso, dato che, estetica a parte, nella prova su strada moltissime vetture sono abbastanza simili fra loro (e molte delle sbloccabili/acquistabili persino peggiori di quelle iniziali...), mentre altre sono decisamente sovrapotenziate, come ad esempio la Stormzender Spiegel HP-022 di Luisa, tutta rosa shocking ma anche decisamente la migliore del gioco.

La colonna sonora, con brani realizzati ad hoc, alterna episodi elettrizzanti (dall'Elettronica passando al Rock/Metal) che profumano di Giappone da lontano un miglio a scialbissimi brani Techno/Funk (uno addirittura Afro/Tribal...) in grado di generare addirittura noia, però quelli belli sono belli davvero (al punto che uno di essi è la suoneria del mio Smartphone, fate vobis).

Nonostante tutti questi difetti però, sento di consigliarvi appieno questo primo episodio: a differenza dei successivi, mi ha tenuto incollato sulla mia PS2 per mesi e oggi ancora torno spesso a giocarci. Un bel Ridge Racer "WipEoutizzato" in salsa Anime ma che pur sempre Ridge Racer resta, fateci un giro!


👾 ROAD TO THE INFINITY 2, 3, 4 👾 

Pubblicato l'anno successivo, il secondo episodio si rivela più che altro una versione riveduta e corretta, si fa per dire, del primo episodio: graficamente più dettagliato, idem dicasi per lo stile grafico, con modalità di gioco ottimizzate e una struttura generale che sarà anche parte dei due episodi che verranno.

La guidabilità resta sempre di stampo arcade ma diversificata dal predecessore, vengono migliorate le interazioni a schermo fisso fra i personaggi durante la gara (dimenticavo di citare questo elemento poco sopra) aggiungendo molte più frasi, la modalità Arcade viene totalmente eliminata così come l'area Relax/Shop. La schermata principale quindi ci mostra una modalità Gran Premio, Pratica, Corsa Singola, Time Attack e Versus Mode. Stop. Nonostante le musiche dei menu siano praticamente le stesse, il gioco è completamente diverso, risultando una (non esattamente riuscita) via di mezzo fra il capostipite e il terzo/quarto episodio (che sono praticamente identici, come poi spiegherò).

In pratica, diciamo subito che questa serie ha sofferto della "Sindrome di Guilty Gear XX", serie che generò a sua volta nuove versioni che altro non esano che l'equivalente di alcuni pacchetti d'aggiornamento spacciati per giorni a se stanti, nulla più! E il secondo "Road To The Infinity" in particolare, soffre della sindrome di essere un gioco confuso: vorrebbe essere la prosecuzione del titolo che lo ha preceduto ma riesce a essere sia troppo uguale che troppo diverso.

La modalità Grand Prix è però la differenza principale: ogni campionato è tratto da frangenti e serie diversi del franchise, con tanto di cutscene fra alcune sezioni dei singoli campionati. In ogni campionato è possibile scegliere un personaggio che poi rispecchierà a sua volta il Team di cui fa parte: ognuno di essi avrà una storia e vettura diversa (o meglio alcuni, non tutti) all'interno di ogni specifico campionato e, una volta terminato (o meglio vinto) il Grand Prix, sbloccheremo quella vettura in tutte le restanti modalità di gioco. La colonna sonora viene totalmente sostituita con brani presi pari pari dalla serie animata, fattore che sicuramente crea atmosfera ma che nel concetto di gioco vero e proprio rende il tutto assai più noioso a livello sonoro: francamente ho preferito le nenie nipponiche martellanti in stile Arcade del primo capitolo, e di molto pure!

Un altro cambiamento importante è dato dall'eliminazione della velocità di ricarica del Boost, concedendo al giocatore un numero precisato di possibilità di uso del Boost stesso, numero che può essere rigenerato passando per l'altra novità introdotta, vale a dire i Pit Stop, i quali per fortuna non ci fanno perdere troppo tempo (e al cui passaggio negli stessi viene mostrato un breve filmato animato, al cui termine ci ritroveremo catapultati nuovamente in pista).

Le auto in Drift più manovrabili sono per ossimoro le meno gestibili, infatti la manovrabilità di queste risulta imprecisa e confusionaria. Su alcune vetture è disponibile l'Extra Turn, vale a dire una sterzata aggiuntiva in puro stile WipEout azionabile coi tasti L2 e R2, ma che a conti fatti rende la vettura ancora più instabile. Insomma, un mezzo buco nell'acqua. Ma l'aspetto peggiore è la difficoltà, che qui viene addirittura peggiorata: se sulle prime infatti la sensazione è stata quella di un'intelligenza artificiale finalmente più bilanciata che addirittura rendeva il gioco molto più coinvolgente e assolutamente non frustrante, dopo pochi campionati è uscita fuori la vena "fraudolenta" del gioco, con auto rivali irraggiungibili o che addirittura nel giro finale (se non proprio negli ultimi frangenti) pur di raggiungervi la CPU le lascia scorazzare per la pista a velocità da Boost senza avere però il Boost attivato. L'aspetto ancora più ridicolo è che a questo giro il caro giochino bara davanti ai nostri occhi, di fatto teletrasportando (ebbene sì) le vetture da un punto all'altro della strada!!!!

Piacevole, vero?! E vogliamo parlare dei rallentamenti, che qui sono decisamente frequenti e che riducono la risoluzione a livelli degni di Virtua Racing su Mega Drive? Sono talmente frequenti e disturbanti da rendere il titolo a tratti totalmente ingiocabile, non esagero. La risoluzione ridotta poi, rende il tutto ancora pù irritante. Questo succede perché pur aumentando di netto il numero di dettagli su schermo, i programmatori hanno probabilmente (anzi direi sicuramente, con buona vista si nota) il medesimo motore grafico del primo capitolo, il quale già in rari tratti rallentava di suo. Vi sono anche aspetti positivi logicamente, soprattutto parlando dell'interfaccia grafica durante le gare, la quale cambia completamente a seconda della vettura selezionata. Le stesse grafiche sono ricche di dettagli, molto curate. Come già detto la manovrabilità è solida ma a tratti confusionaria nei modelli più avanzati, inoltre gareggiando ho sempre avuto la sensazione che i veicoli di stampo Grip siano totalmente svantaggiati nelle curve più imponenti rispetto a quelli Drift, e l'Extra Turn non aiuta: semmai, peggiora la situazione.

Nonostante i difetti però, resta ancora un titolo a tratti ancora divertente e complessivamente ben più che dignitoso, soprattutto se comparato allo scempio che verrà dopo. Anzi, gli scempi.


Le schermate che vedete qui sopra infatti, anche se sembrano lo stesso gioco (e all'atto pratico lo sono), sono tratte rispettivamente dal terzo e quarto episodio della saga. Stesse musiche nei menu, stesse musiche in-game, ma manovrabilità rinnovata in uno scempio totale dove sembra di guidare un'automobilina radiocomandata capricciosa, oppure una piadina su ruote...fate voi.

Ingiocabili. Interessante la modalità presente in alcune vetture che permette di rallentare l'azione di gioco per ccercare di capirci qualcosa. Peccato solo che la manovrabilità faccia schifo. E nel complesso, il quarto gioco in particolare risulta...troppo lento! Ed è pure poco gestibile. 

Senza contare che ora il Boost viene gestito su singola barra, e che questa sia sì ricaricabile ai Pit Stop, solo che questi ultimi fanno perdere effettivamente troppo tempo prezioso al giocatore (considerando anche che ora vengono gestiti in maniera totalmente "realistica", senza più intermezzi animati)...sempre ammesso che riusciate a giocarci o addirittura sopportare un intero giro di pista senza aver mandato aff@nqulo tutto!

Estenuante!

Insomma, qui dovremmo parlare di Formula 1 futuristica, ma dati i mezzi direi che nel contesto un qualsiasi mezzo a piedi dei Flintstones risulterebbe sicuramente più gestibile in tutto e per tutto. Il quarto RTI, essendo stato pubblicato in piena era PS3 (2006/2007), è stato stampato in quantità limitate, fattore che ovviamente ha permesso agli sciacalli di tutto il Mondo di pompare i prezzi in maniera smisurata.

Insomma, mandate al macero certa gentaglia e procuratevi il primo, entusiasmante capitolo in puro stile Ridge Racer, o al massimo fate coppietta col secondo facendo attenzione però a non distruggere il joypad, se non proprio la console, dopo l'ennesima ingiustizia last minute subita dalla CPU.

Bene, concludendo vi dico che torno in me, in tutti i sensi.

 

DOWNGRADE A 8-BIT INIZIATO!

RECUPERO DEL FORMATO A 8-BIT!

 

Bene, il ritornato uomo a 8-bit vi saluta, sperando in un prossimo articolo. E presto anche, sperando anche che il successivo Stage della mia vita non sia troppo più difficile rispetto a quello altamente stressante che sto vivendo ora. E riguiardo a Giorgio Vanni, sappiate che me lo sono pure voluto sorbire sadicamente in un mezzo karaok...ehm, concerto volevo dire, a un Comics qui dalle mie parti poche settimane fa! Chiamatemi eroe, anche perché perché l'unica alternativa sarebbe darmi del masochista. O al massimo dell'imbecille.

Per cui a presto, un saluto dall'imbecill...ehm, dall'uomo a 8-bit!

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