Retroview #6 - Analizzando al volo Jaleco Arcade 1 e Gaelco Arcade 2 di Evercade dubbi amletici sorgono nella mia mente...

Leggero cambio nelle grafiche!

Avrei voluto fare di più, peccato che poi il poco tempo a mia disposizione mi abbia ricordato quanto io sia povero sia di tempo che di soldi, per cui accontentiamoci...comunque, se non altro, lasciatemi introdurre colui che sarà probabilmente la pixellosa mascotte a 8-bit di questo blog: Lloyd The Insektoyd!

E poi comunque qualcosa l'ho cambiata...volevo qualcosa di più personale per cui eccovi Lloyd, la nuova mascotte del blog più letto da me stesso e pochi altri.

Siamo alla sesta Retroview dalla storia di questo blogghettino piccino picciò...che poi mi leggono in 4 gatti, ca**o le scrivo a fare q'ste robe? Ah già, mi aiutano a distrarmi. Comunque, analizzando Jaleco Arcade 1 e Gaelco Arcade 2 della mia amata Evercade dubbi amletici sorgono nella mia mente...ecco a voi una veloce analisi.

Insomma, ho aspettato queste due Collection come un'amante focosa attende di farsi chiavare dal suo amante di fiducia! Metafore grezza, ma rende l'idea. Ora che ci sto smanetto da più di un mese, ecco la mia "Retroview" veloce veloce, gioco per gioco...VAMOS, AMIGOS!

 

La prima Collection Arcade di Jaleco di compone di ben 8 titoli: il suo annuncio è stato una mezza sorpresa, ma andiamo direttamente al succo del discorso!


64th Street: A Detective Story - Picchiaduro a scorrimento prima maniera decisamente tradizionalista, sulla falsariga di Double Dragon quanto a spirito primitivo ma non così legnoso. Effetti sonori soddisfacenti, sprite decisamente grandi (ai livelli Neo Geo, per intenderci) e possibilità di scagliare i nemici contro il paesaggio distruggendone così alcuni frammenti. Un titolo breve ma intenso, ottimo per sfogare i nervi se non fosse per i boss dall'intelligenza artificiale davvero stupida, la maggior parte dei quali per poter essere colpiti necessitano UNICAMENTE di un colpo effettuato al volo, durante un salto.

Diversamente nada, potreste inserire tutti i gettoni virtuali che volete, ma fin quando non attuerete la suddetta tecnica verrete colpiti di continuo senza un motivo. Un fattore veramente stupido e poco scusabile anche nel contesto di un titolo da sala, considerando anche la durata non eccelsa. Comunque non male, un buon inizio: un sei e mezzo abbuonato a sette tondo.

7/10


Avenging Spirit - Titolo Jaleco quasi storico, col nostro "fantasma stronzetto" che possiede i nemici più svariati per i propri benevoli scopi, per un action platform colorato e tutto sommato degno del culto che si è riservato negli anni. Il "problema" è che per ottenere il finale buono dovrete scovare tre chiavi segrete, cosa abbastanza ardua. Alcune sezioni di gioco sono leggermente frustranti, ma la diversità nelle caratteristiche dei personaggi "da possedere" e l'esilarante clima generale riescono a bilanciare meglio l'asse. Da giocare e rigiocare ma con occhio, perché è tosto anche se non sembra. Non fatevi ingannare dal look cartoonesco. Gustosamente bastardo.

8/10


Cybattler - WOOOOOOW! Uno sparatutto a scorrimento verticale con robottoni, cannoni protonici e spade laser! Ehiehiehi trattenete il fiato, non ne vale la pena. Cybattler mostra i muscoli con una pixel art forse anche troppo dettagliata dove tutto è fin troppo a fuoco generando confusione, mentre una colonna sonora decisamente ganza, in puro stile Sale Giochi anni '90, accompagnerà le nostre scorribande volanti. Il problema è...un po' in tutto. Innanzitutto è veramente difficile distinguere gli elementi sullo sfondo dagli oggetti in grado effettivamente di colpirci, e già partiamo male. Nel mentre, i nemici poi spesso abusano dei proiettili generando meccaniche assolutamente punitive e senza via di scampo alcuna, ma è la meccanica di gioco a ricoprire il ruolo di ciliegina sulla torta, risultando veramente approssimativa. "Cybattler" è il classico sparatutto che avrebbe dovuto essere controllato alla Xenocrisis, vale a dire con quattro pulsanti di fuoco dove ognuno mira in una posizione specifrica, mentre qui avendo solo due pulsanti a nostra disposizione dobbiamo orientare il nostro robottone verso la direzione dove vogliamo colpire, cosa assolutamente difficile da realizzare con precisione nel bel mezzo dell'azione frenetica e del caos grafico generale, generando così una serie impressionante di colpi a vuoto che ci getterano nella frustrazione più totale. Immaginate ciò durante i boss, che a proposito hanno tutti una reisstenza fuori dal comune e che i livelli veri e propri sono brevi, rendendo il gioco più una specie di sadistico Boss Rush che altro. Ah, una vita e siete fuori. Se perite in battaglia, si ricomincia da metà livello. What a bullshit. Una logica puramente da inserimento compulsivo di gettoni che nella rinnovata veste casalinga genera frustrazioni aggiuntive immotivate. L'azione frenetica e della buona colonna sonora non salvano un titolo la cui sostenza è totalmente da bocciare. Forse una versione riveduta e corretta della rom originale non sarebbe stata una brutta idea, piuttosto che beccarci un titolo la cui versione originale mantiene un potenziale enorme ma una giocabilità abbastanza "rotta": messo così, sembra solo la versione zoppa di "Seirei Senshi Spriggan" per PC Engine.

4/10


E.D.F. (Earth Defense Force) - Ai nostri amici di Jaleco doveva piacere molto questo sparatutto a scorrimento orizzontale, considerando che l'hanno proposto sia nella sua versione casalinga (Super Nintendo) sulla prima Collection Jaleco che qui nella sua originale versione da sala. Titolo per noi europei totalmente oscuro, piuttosto generico e che sulle prime appare senza infamia né lode, e che in versione da sala è sia migliore che peggiore della sua conversione su Super Nintendo: nella nostra sala giochi virtuale qui godiamo infatti di crediti infiniti al contrario dei soliti tre crediti presenti nel suo comparto casalingo (i quali rendono la versione SNES piuttosto ostica), mentre la colonna sonora è per me, strano a dirsi, più gradevole sul chip sonoro di casa Nintendo. Nulla di veramente eccezionale, ma soprattutto nella versione arcade si gioca che è un piacere. Ha dalla sua sua un sistema di power-up singolare, con la barra che sale di livello man mano che si accoppano legioni su legioni di nemici volanti. Tre colpi e si è fuori, e via di nuovo gettone: insomma, i veri fan del genere lo adoreranno, è una bella sfida. Non me la sento di essere troppo cattivo con costui anzi, il risultato finale è sorprendentemente buono!

7/10


P-47: The Phantom Fighter - Ennesimo sparatutto a scorrimento orizzontale, questa volta ambientato nella seconda guerra mondiale, dove ci ritroviamo armati di tutto punto per sconfiggere i nazisti cattivi. Non mi aspettavo un cazzo ma devo dire che sono rimasto sorpreso, dato che il titolo è gradevole nel senso migliore del termine. Peccato per la colonna sonora sottotono e certe sezioni o nemici un po' troppo stronzi: se consideriamo però che parliamo di un titolo da sala giochi ci si può sorvolare, rigorsamente a bordo del nostro aeroplanino (!) accoppa-nazi.

7/10


Rod Land - Fiore all'occhiello della Collection, la versione originale da sala di Rod Land è un piccolo gioiello. Sulle prime sembra solo uno dei tanti cloni di Bubble Bobble, titolo Taito da cui trae ispirazione in maniera davvero spudorata, ma più lo si gioca e più lo si ama. Non ha mai cambiato il Mondo, non lo ha fatto alla sua epoca e tanto meno non lo farà oggi, ma resta un titolo di assoluto pregio, dallo stile kawaii coloratissimo e da un design davvero singolare che mostra tutte le doti artistiche dei designer Jaleco. Da solo vale il costo della raccolta, coi restanti sette giochi che possono essere visti come bonus più o meno graditi a seconda dei propri gusti (nel senso che se odiate gli sparatutto cascate male).

9/10

 

Saint Dragon - Assieme a "Sylvalion" di Taito, questo ulteriore sparatutto orizzontale Jaleco ci mostra come i giapponesi all'epoca non fossero in grado di cacciar fuori dal cilindro un cazzo di gioco decente basato su un cazzutissimo drago robotico! Il "Saint" del titolo poi, temo si riferisca alle numerose imprecazioni contro le legioni di Santi, Martiri e Divinità Marziane che il gioco ci riserverà: manca del tutto l'autofire (costringedoci a dolori al polso che nemmeno nei periodi in cui Cicciolina ci regalava emozioni su videocassetta), i movimenti non troppo precisi in alcuni frangenti e i boss di fine livello troppo casuali nelle meccaniche (BESTEMMIE). Ottima pixel art, ma dopo un primo stage dal design dalle ambientazioni vagamente post-apocalittiche tutto il resto si basa su un clonaggio in serie di R-Type...non così brutto, ma nemmeno così bello. E forse nemmeno così divertente, dato che tutto dipende dal caso. Da salvare il concept di base e l'atmosfera oscura che viene sprigionata fra stile grafico e colonna sonora. Santo o meno, questo drago appare comunque un po' zoppo...

5/10


The Astyanax - Dopo anni e anni di blasfemie contro l'ingloriosa rielaborazione per NES (presente sulla Jaleco Collection 1 standard), finalmente posso provare con mano la versione originale da sala. Mi aspettavo di più onestamente: gameplay fin troppo monotono con orde su orde di nemici senza sosta, animazioni scattose e un po' di confusione generale. Difficoltà a tratti fin troppo punitiva alternata, per un titolo che trapiantato oggi fra le mura domestiche non ha quindi più molto senso. La versione monocorde di Rastan, anche se comunque migliore del suo discutibile rifacimento per NES. Graficamente ottimo, nulla da ridire. Particolare è però la colonna sonora, con il tema musicale del primo stage che assomiglia ad una strana nenia paesana da sagra di paese, essendo basato su una specie di fisarmonica. Singolare...

6,5/10


La prima Gaelco Arcade è a conti fatti la più piacevola sorpresa del panorama Evercade, riuscirà la seconda versione a tenergli testa? Ve lo dico subito: neanche per il cazzo. Blaze Entertainment pare aver rilasciato questo secondo capitolo un po' di fretta, giustificandosi con l'entusiasmo provocato giustamente dalla prima compilation. Ma andiamo con ordine...


Big Karnak - Legnoso action game a tema egiziano. Non sembra brutto, ma sotto sotto lo è. Ha un feeling primitivo e poco reattivo, ma con un po' di pratica lo si gestisce. Alcune sezioni sono veramente criptiche e inconprensibili, e in generale il tutto è reso in maniera tediosamente noiosa. Non è che non ci siamo, è che si tratta proprio di una scelta un po' secca se a questo punto devi addirittura schiaffari il protagonista sulla copertina della raccolta. Staticamente mediocre.

5/10

 

World Rally 2 - Versione aggiornata del primo World Rally, ma onestamente non trovo miglioramenti di sorta semmai peggioramenti: infatti, graficamente parlando questo sequel è veramente una merda, provare per credere. L'effetto pre-renderizzato qui è reso veramente sporco, un'autentica tortura per gli occhi soprattutto in movimento. Anche la guida mi sembra leggermente peggiorata, un po' come se i controlli fossero meno reattivi. Comunque se vi è piaciuto il suo predecessore, qui non troverete sorprese. Tranne la grafica, ma in fondo le brutte sorprese sono pur sempre sorprese no?

6/10


TH Strikes Back: Thunder Hoop 2 - Altro seguito, questa volta del frustrantemente godibile (strano, ma vero) Thunder Hoop. Il nostro eroe si presenta ora meno cartoonoso, optando per uno stile cazzutissimo in uno stile a metà fra Rambo e Jackie Chan, ma mixando il tutto in un risultato finale che mi ricorda vagamente certe cose della DC Comics. Non male, considerando che nel primo Thunder Hoop il nostro eroe bricconcello sembrava più uno scarto tratto da qualche copione corrotto di Dragon Ball. Action game pazzerello, incalzante e con le solite musiche ed effetti sonori in stile Gaelco. Tamarrissimo, a tratti frustrantello ma meno del suo predecessore: onestamente non l'ho mai finito, ma non mi è mai sembrato eccessivamente ostico. Qui almeno basta un po' di pratica unita ad una buona memoria. Godibile.

7/10


Maniac Square - Non ci volevo credere: un brutto clone di Columns di Sega con in più un Time Limit assassino (addirittura mal progetttato se comparato alla velocità del gioco stesso) e una colonna sonora assolutamente rompicoglioni. Una volta giunti al Game Over è impossibile continuare e si riparte dal primo Stage, rendendo così inutile l'inserimento dei gettoni, virtuali o meno che siano. L'Angry Video Game Nerd che è in me non ha potuto non esprimere un deciso "ARE YOU FUCKIN' KIDDING ME?!" sin dai primi attimi di gioco. Noi tutti qui volevamo Radikal Bikers, non questa 💩!

3/10


Squash - Avete presente il gioco di Squash, quella specie di Tennis monco da soli contro il muro? Beh, ci hanno fatto un gioco, peccato però che qui il risultato sia parecchio frustrante. La fisica va a cazzi suoi e la CPU ci mette veramente di tutto per buttarvelo nel culo nella maniera più pesante possibile. Una meccanica poi senza senso: se il match è composto da 10 punti, perché allo scattare del quinto punto di svantaggio (non nel senso del distacco, voi potreste anche ritrovarvi a 4 punti e la CPU a 5) devo inserire nuovamente un gettone? Ecco le meccaniche che non hanno senso oggi, quando questi giochi vengono trapiantati in una veste casalinga...il titolo è ben più divertente se giocato in doppio comunque, ma resta comunque un giochino monco. Come lo Squash stesso in pratica, ma il problema qui è nella sua resa videoludica. Lo Squash vero è più divertente. Forse.

5/10

 

Touch and Go - Pallavolo da spiaggia e quindi sole, mare e chiavate sotto la sabbia. Ok, forse le chiavate no, ma almeno ci sono il sole, il mare e la pallavolo. Peccato manchino le granite. Controlli semplificati da singolo bottone in stile Sensible Soccer, con il gioco che parte bene ma che poi arranca a causa di una CPU veramente imprevedibile nella sua insulsa stronzaggine, e che per di più arranca anche nella medesima logica del cazzo di "Squash" in merito ai punteggi e al relativo inserimento dei gettoni. Che questi ultimi siano virtuali o meno non cambia, perché il giramento di coglioni sempre quello è, reale. E dopo un po' diviene pure noioso da giocare...non ci siamo, ahia! Completano il quadro un gameplay effettivamente approssimativo...non esiste infatti il benché minimo modo di prevedere dove finirà la palla né un modo sicuro per dirigere uno dei vostri giocatori verso di essa, dato che lo stesso sistema di gioco non sembra nemmeno sicuro circa il come far reagire il vostro personaggio. Gli effetti "sonori" sono i soliti prelevati da altri titolo da sala Gaelco, fattore che peggiora di parecchio il quadro complessivo.

Un peccato davvero, perché come già detto il tutto inizialmente sembra promettere bene. E graficamente appare pure gradevole nel complesso, ma ciò non basta a salvarne lo scassato gameplay.

4/10


VALUTAZIONE COMPLESSIVA* "JALECO ARCADE 1" - 8/10

VALUTAZIONE COMPLESSIVA* "GAELCO ARCADE 2" - 4,5/10


(* = non è una media)

Nel complesso, la prima manciata di titoli da sala Jaleco si rivela una buonissima aggiunta al nostro parco titoli disponibile per la console di Blaze Entertainment, mentre la seconda offerta di Gaelco...non so che dire, non ho parole, passare dalle stelle alle stalle dopo la prima compilation stellare sarebbe stato davvero difficile da immaginare, ma poi a conti fatti lo scatafascio è comunque avvenuto. Brutta selezione di titoli, dove solo il secondo Thunder Hoop si salva dallo sfacelo. E l'aggiunta di Maniac Square non ha veramente senso, è a conti fatti un'offesa di proporzioni tristemente ampie...volevamo Radikal Bikers, ripeto. Così invece ci si sente presi per il culo.

Alla prossima, saluti da me e il buon Looyd!

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