L'Angolo delle Merdaviglie #5 - RoboWarrior (Bomber King) è il cugino zoppo di Bomberman, ma non è colpa sua!

 

Il tutto nacque per caso, quando qualche giorno fa aggiunsi per puro caso una cartuccia (loose) di un gioco da me sempre ritenuto interessante all'ultimo minuto, così per puro caso e guidato dallo sprito del "ma sì, tanto costa poco" in un carrello virtuale di cartuccione loose lì, in quel losco luogo di perdizione quale è l'internet! E pensare che internet nacque come luogo di ribellione, mentre oggi fra eBay, Amazon e qualsiasi tipo di negozio online noi internauti siamo soggetti a ogni possibile tentazione possibile in ogni minuto...una evoluzione involutiva come poche che inevitabilmente ha trascinato anche noi utenti.

 



Bene, quel gioco era RoboWarrior, sviluppato da Hudson Soft (in collaborazione con Aicom) e pubblicato da Jaleco.

Sempre stato buon sostenitore sia di Hudson Soft che di Jaleco: la prima era la mamma di capolavori immortali videoludici così come di quel capolavoro di console che fu il PC Engine (TurboGrafx-16 negli USA, TurboGrafx in UK e CoreGrafx in Francia), mentre la seconda era la versione meno fattona, ma pur sempre fattona, della software house spagnola Gaelco (nomi anche abbastanza simili in realtà, che spesso mi confondono nella pronuncia nonostante anni e anni di perdizione videoludica di stampo retrò). Quindi per convincere degli sballatoni del genere a pubblicare qualcosa di tuo devi avere veramente qualcosa di 'bizzarro' alla base, sennò non si spiega!

 

RoboWarrior mi aveva sempre affascinato: pubblicato inizialmente su MSX col nome di Bomber King (ボンバーキング, Bonbā Kingu) in Giappone, vede la luce col medesimo nome su Nintendo Famicom nel 1987, per poi approdare con quello di RoboWarrior rispettivamente in Nord America nel 1988 e in Europa nel 1989. Trattasi di un titolo talmente ispirato da Bomberman (le meccaniche di gioco sono alla base praticamente identiche) della stessa Hudson Soft da venire considerato praticamente uno spin-off ufficiale.


La premesse ci sono tutte: orecchiabili musichette di sottofondo, una resa grafica sopra la media, un sistema di potenziamenti interessante e dei controlli funzionali e reattivi...quindi, perché mai il titolo Hudson Soft è finito, in meno che non si dica, nella mia personale classifica delle Merdaviglie?

E' presto detto...

RoboWarrior è a conti fatti un titolo davvero potenzialmente ENORME ed è un vero peccato che sia rovinato da una natura completamente casuale nel sistema di ritrovamento di potenziamenti e oggetti più che mai utili per completare il livello, in primis ricariche della barra vitale, chiavi e calici.

Viene a tal punto da sottolineare la voce COMPLETAMENTE quando si descrive la natura casuale del titolo Hudson Soft/Aicom: di solito la natura cosiddetta 'randomica' è un modo praticamente perfetto e 'very cheap' di rendere infinità la longevità di un titolo. Pensiamo ad esempio a classici senza tempo quali PacMan, Centipede, Galaxian, Defender, BurgerTime, lo stesso Bomberman molto altro, dove ogni partita non è mai la stessa ed è anzi la principale ragione per cui oggi vuoi sempre rigiocarci. 


Sono giochi dove ALCUNI elementi sono casuali, mentre RoboWarrior è talmente casuale da 'dimenticarsi' di fornirci ad esempio le ricariche della nostra batteria, la quale in pratica rappresenta la nostra barra vitale, soggetta a un perenne decadimento col proseguire della partita.

Un sistema insomma pari a quelli presente in Gauntlet di Atari (titolo che adoro e anch'esso fortemente randomizzato), peccato che qui a volte la disposizione casuale totale non cambi unicamente la posizione dei potenziamenti sparsi lungo il livello, ma influenzi la loro stessa presenza o meno!

 

Ed ecco che quindi lo stage continuerà a proseguire in loop, dato che non si è riusciti a trovare il calice o la chiave, essenziali per poter proseguire al livello successivo. Ed ecco anche che non riusciremo a trovare, in alcune partite anzichè altre, nemmeno le essenziali ricariche della nostra barra vitale, perché purtroppo il sistema, essendo talmente casuale in qualsiasi aspetto, magari vi ha caricato 10 potenziamenti di un certo tipo, magari inutili in quel frangente, e 0 di un altro.

Ecco il solo e grosso problema principale di RoboWarrior.

Un solo, grosso difetto, ed è scacco matto contro la decenza videoludica!

  

Basti pensare che terminare un livello senza ricaricare la barra stessa è praticamente impossibile, il che significa un ingiusto e inevitabile Game Over! 

E se non riuscite a completare nemmeno il suo primo Stage tranquilli, non siete soli e pare che questa piaga affligga un po' l'intero pianeta che ci ha avuto o continua ad a averci a che fare... 

 

Però a questo tizio qui sotto pare che RoboWarrior piaccia talmente tanto da risultare a suo dire il miglior titolo per NES in assoluto! E nei commenti qualcuno lo osa paragonare a The Guardian Legend (il mio titolo preferito per NES e oggettivamente uno dei titolo migliori per la macchina Nintendo, oltre che completamente rivoluzionario e memorabile sotto molti punti di vista), cosa che personalmente mi disturba alquanto. Beh, ognuno ha i suoi problem...ehm, i suoi gusti. In fondo anch'io tollero Deadly Towers, però mai mi sognerei di dire che sia un buon titolo di suo, perché non fa schifo come altro ma fa pur sempre schifo. E forte, pure.

 

 

Ironia a parte, è un vero peccato ritrovarmi qui a bocciare quasi completamente RoboWarrior al punto da ritenerlo una Merdaviglia...

Migliorandolo nella programmazione, sarebbe uscito fuori un titolo fantastico grazie alle sue caratteristiche in grado di differenziarlo da Bomberman, vale a dire quel sistema di gioco random unito a una barra vitale costantemente da ricaricare e dei potenziamenti interessanti. 

Messo così, è solo una triste operazione da Re Mida al contrario: tramutare qualcosa che poteva essere oro in... cacca!

Ciò nonostante, non me la sentirei di sconsigliarlo totalmente e credo che si noti dalla mia assoluta mancanza di volgarità nel descriverlo: siamo al cospetto di una copertina fantastica, delle buone musiche sebbene limitate in quantità, un gameplay stuzzicante alla base (ma alla base, poi nei fatti ci si frustra e basta...) e un pregevole aspetto grafico. Acquistatelo solamente se la vostra unica intenzione è giocarlo a mente leggera, senza pensare al loop infinito senza senso, ai bug nella pianificazione casuale dei livelli...al suo nocciolo principale insomma, vale a dire il sistema di gioco.

RoboWarrior è come uno di quei cani terribilmente pucciosi, ma anche terribilmente stronzi da fregarti il 90% delle volte che decidi di fidarti di lui: ti promette di non cacare per strada, salvo poi cacarti direttamente sulla scarpa non appena ti volti. Ecco, questo è RoboWarrior. 

Onestamente, torno a giocare a Bomberman, sebbene con la musichetta del suo cugino (reso) zoppo RoboWarrior fissa in testa.

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